La nascita di una sorellina o di un fratellino, costituisce un momento di criticità nell’ambito della famiglia. Il figlio/a più grande ha difficoltà ad adattarsi ed a comprendere immediatamente i cambiamenti che stanno avvenendo nella propria casa soprattutto se loro sono ancora molto piccoli.
Il primogenito, (le reazioni saranno diverse secondo la posizione cronologica del bambino) è costretto a rinunciare, o perlomeno questo è ciò che percepisce, alla sua situazione previlegiata. Improvvisamente lui non si trova più al centro di tutte le attenzioni non solo della madre e del padre ma anche dei nonni e degli altri parenti ed amici, pertanto, tenderà per alleviare l’angoscia derivante dalla paura di perdere il loro amore con una serie di strategie.
Se, invece, è il secondogenito a dover affrontare la nascita di un fratellino, la reazione sarà diversa.
Egli, infatti, dovrà superare “il risentimento” che proverà nel sentirsi spodestato della posizione di privilegio dell’essere “il piccolo di casa”. Alla nascita del terzo figlio il primogenito reagirà invece abbastanza bene sia perché rivive una situazione che ha già conosciuto, sia perché essendo più grande sarà in grado di comprendere molto meglio il nuovo cambiamento familiare.
Se la differenza di età tra i due fratelli è di circa 18/24 mesi, il bambino deve cercare per prima cosa di superare una forte gelosia verso il “nuovo intruso” derivante dal dover imparare a dividere in un momento in cui tutto è “mio”, le attenzioni e le cure dei genitori. Nel crescere però, soprattutto se sono dello stesso sesso, avendo poca differenza di età i fratelli troveranno facilmente un rapporto di amicizia, di complicità, di condivisione di amici e di svaghi. Inoltre la loro complicità li porterà a superare meglio eventuali conflitti o perdite che dovessero avvenire in famiglia.
Se la differenza di età, tra fratelli, invece, è di diversi anni, il primogenito spesso svolgerà, nei confronti del nuovo arrivato un senso di accudimento e di attenzione che lo porterà ad assumere un ruolo di vice genitore.
Come visto fin qui, vi sono quindi, delle variabili secondo la posizione cronologica e secondo l’età, nelle reazioni che un bambino può mettere in atto nel momento che nasce un fratellino o una sorellina.
Le reazioni più comuni che manifestano il disagio del bimbo potrebbero essere o un momento di leggera regressione, per cui potrebbe ricominciare ad avere difficoltà nel controllo sfinterico, oppure potrebbe tornare a fare la pipì di notte nel letto, cominciare a parlare “da piccolo”, balbettare, chiedere di dormire nel lettone con papà e mamma, desiderare pappe e biberon…oppure il piccolo potrebbe avere dei veri attacchi di aggressività verso il nuovo arrivato che non escludono morsi, graffi o pugni.
Al contrario certi bambini soprattutto se c’è una diversa differenza di età, mostrano verso il fratellino un atteggiamento di “amore” e di attenzione, ma attenzione, che questo non è corrispondente ad una vera accettazione o ad una mancanza di gelosia, semplicemente stanno cercando di assecondare i desideri dei genitori, per compiacerli e quindi, secondo loro, per evitare di perdere il loro amore.
Altra reazione che il bambino potrebbe mettere in atto è quella di negare completamente l’esistenza del fratellino, per cui non ne parlerà mai, farà finta di non sentire se qualcuno gli fa delle domande dirette, oppure continuerà a disegnare la sua famiglia solo con tre componenti: il padre, la madre e lui magari aggiungendo il cane o il gatto, ma mai la sorella o il fratello!
Come sempre il ruolo dei genitori anche in questo caso è fondamentale per aiutare il bambino a superare questo periodo di difficoltà.
Sgridare il primogenito, punirlo, manifestare rabbia verso i suoi atteggiamenti è profondamente sbagliato. Il bambino sta reagendo ad un qualcosa che gli è stata secondo lui, tolta e quindi cerca di riprendersi quelle attenzioni c cure che aveva prima.
Il migliore atteggiamento che i genitori possono avere, è quello di essere molto vigili, affinché l’aggressività del primogenito non causi danni al piccolo, ma evitare sgridate o minacce che servirebbero solo a rafforzare nel bambino la paura della perdita dell’amore dei genitori a causa del fratellino.
Un rimedio invece efficace potrebbe essere quello di coinvolgerlo in questa “nuova “avventura” affidandogli piccoli compiti, oppure ricavando, il papà e la mamma, dei momenti che appartengano solo a lui: giochi, uscite, racconti di fiabe…
Sicuramente alcuni atteggiamenti degli adulti possono incrementare la gelosia del bambino per cui vanno assolutamente evitati come: mandare il bambino fuori casa anche se dei nonni alla nascita del fratellino, inserirlo al nido proprio in quel periodo, trattarlo da grande quando magari ha solamente due o tre anni, prenderlo in giro per la sua gelosia, fare paragoni tra lui e l’altro/a, (guarda come è brava la tua sorellina, tu perché fai questi capricci?)
Cerchiamo, inoltre, noi adulti di ricordare se da bambini abbiamo vissuto la loro stessa esperienza e quali sentimenti provavamo, diamo la possibilità a nostro figlio di parlare della sua gelosia, della sua paura di perdere il nostro amore, facciamogli sentire che gli siamo vicini e già questo lo può aiutare, inoltre prepariamoci prima della nascita del secondogenito, alle regressioni ed ai capricci che farà il primogenito così da evitare di arrabbiarci nel momento che avverranno.